È 1868 e in una Salerno in pieno sviluppo industriale, Mario Pantaleone avvia un piccolo laboratorio di pasticceria e deposito di coloniali
nella suggestiva Cappella delle Anime del Purgatorio, sconsacrata da Gioacchino Murat all’inizio dell’Ottocento.
Oggi la sede mantiene l’aspetto originario. Semplice, minimalista e volutamente essenziale negli arredi, tiene viva la tradizione dell’attesa: una morbida nuvola di profumi avvolge i sensi per culminare nel momento della degustazione, quando anima e corpo si riconciliano. L’attesa è parte di quell’esperienza sensoriale che solo le grandi creazioni del gusto riescono a produrre.
PANTALEONE È UN GUSTO CHE EMOZIONA